I 75 anni della Costituzione: una grande “opera d’arte”

Che bravo Roberto Benigni, sul palcoscenico di Sanremo, a definire un’«opera d’arte» la nostra Costituzione! Una lucida testimonianza, la sua, che si affianca ai molteplici interventi di “pedagogia costituzionale” da parte del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. La Costituzione italiana ha compiuto 75 anni. Approvata dall’Assemblea costituente il 22 dicembre del 1947, venne promulgata il 27 dicembre seguente e pubblicata in Gazzetta ufficiale lo stesso giorno. Entrò quindi in vigore il primo gennaio del 1948. Tre quarti di secolo l’hanno vista cambiare in alcuni aspetti, rinnovarsi, sempre comunque capace di superare i venti sfavorevoli e contrari. Fra le tante voci che potrei citare, richiamo qui il recente volumetto del cardinale Matteo Zuppi, Lettera alla Costituzione (Edb), che dando del tu al testo, ricorda che nel suo respiro «i diritti sono sempre collegati a delle responsabilità collettive: non va bene che la persona – che tu [come lui scrive] ritieni così importante, che tu difendi e di cui vuoi il riscatto da ogni umiliazione – si pensi in maniera isolata e autosufficiente. I diritti impongono dei doveri. Ognuno è da te chiamato a pensarsi, progettarsi e immaginarsi sempre insieme agli altri. Tu, infatti, chiedi a tutti di mettere le proprie capacità a servizio della fraternità, perché la società come tu la pensi non è un insieme di isole, ma una comunità tra le persone, tra le nazioni e tra i popoli».  Lunga vita, cara Costituzione, straordinaria «opera d’arte» e di pensiero.  

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